di  Ennio Fabbracci

GEOGRAFIA

 

La collina di Montarice fa parte di un sistema di deboli rilievi separati da valli più o meno ampie. Alla base di queste valli corrono acque a deflusso perenne (fiume Potenza) e non perenne (fossi: Rio Bellaluce meglio noto come Fiumarella, Rio Della Lavanderia, Fosso del Molino, Fosso Acquarolo, Fosso Grande).

I rilievi sono piuttosto bassi con altezze inferiori ai 200 metri sul livello del mare. Questo tipo di paesaggio è conseguenza diretta della natura del terreno, facilmente erodibile e modellabile dalle acque. Nel suo complesso il paesaggio mostra un forte contrasto rispetto alle aree occidentali prevalentemente montuose, con quote non di rado superiori ai 1000 metri sul livello del mare.

Il territorio di Porto Recanati era un fondale marino che iniziò a sollevarsi molto lentamente, fino ad emergere. Il sottosuolo è formato da terreni a strati, tipici di un antico ambiente subacqueo di deposizione. Si può presumere che un milione di anni fa i processi marini fossero, con buona approssimazione, paragonabili a quelli dell’attuale mare Adriatico: un mare caratterizzato mediamente da piccole maree e da periodiche mareggiate durante la stagione invernale. Con il lento affiorare dei terreni le acque dei fossi si facevano strada verso Est incassandosi progressivamente ed erodendo i terreni in emersione. Un milione di anni fa questo processo creava lentamente le colline e prendeva forma anche il colle di Montarice.

A Nord e a Sud di questa serie di colline si estendono rispettivamente i corsi dei fiumi Musone e Potenza con le loro piane alluvionali. Le pianure alluvionali non sono in genere molto sviluppate, tranne nei tratti più vicini alle foci, dove tuttavia non si raggiungono ampiezze superiori a 4 Km per il Potenza e 3 Km per il Musone.

Porto Recanati, nella sua area costiera, presenta invece una superficie pianeggiante, livellata dal mare. All’inizio del 1500 la battigia si trovava a pochi metri dalla base del Castello Svevo; successivamente la sabbia e la ghiaia portate dai fiumi hanno contribuito all’avanzamento della spiaggia. Tale processo è durato fino a circa il 1840. E’ probabile che anche l’antica e importante Potentia fu costruita vicino alla spiaggia e la sua attuale distanza dalla riva del mare testimonia il continuo avanzamento nei millenni della costa.

Il litorale è sottoposto ad episodi erosivi di ordine minore, nell’ambito di un generale avanzamento della costa; il fenomeno di avanzamento (di ordine minore) più evidente si è verificato nella zona di Numana bassa; in seguito alla costruzione del porto si è venuta a creare un’ampia fascia di litorale di circa 80-90 metri. La zona adiacente le foci dei fiumi Musone e Potenza tuttavia ha subito un arretramento della riva. Nei mesi invernali infatti, la violenza dei fortunali riesce sempre a provocare grandi danni alla costa (vedi Foto 1). Tale arretramento interessa anche il tratto di litorale antistante l’abitato di Porto Recanati, ora protetto da scogliere.

 

Foto 1

Quartiere Europa, Aprile 1995.

Esempio di erosione marina con danni al Balneare Oasi; la forte violenza delle onde generò lo sgrottamento alla base con conseguente crollo del pavimento.

La spiaggia si trovava al livello con la strada e ricopriva interamente la scogliera.

  

 

GEOLOGIA

Il territorio di Porto Recanati è composto da terreni stratificati  che erano fondali marini e possono essere divisi in tre gruppi: marini antichi, marini recenti e marini attuali. I terreni marini antichi hanno una età compresa tra diecimila anni e due milioni e mezzo di anni; i terreni marini recenti hanno una età compresa tra 0 e diecimila anni; i terreni marini attuali hanno 0 anni e sono la attuale spiaggia emersa (composta da ghiaia e sabbia in miscuglio) e la spiaggia sottomarina (composta da sola sabbia).

I terreni diventano gradualmente più antichi man mano che ci si sposta dalla riva verso occidente, attraversando il paese per largo. Il limite tra depositi marini attuali (spiaggia) e depositi marini recenti corrisponde al livello di inondazione delle tempeste non catastrofiche cioè a pochi metri dalle infrastrutture degli stabilimenti balneari. Tutto il lungomare ricade quindi nei terreni marini recenti e così anche via Garibaldi, le vie interne, C.so Matteotti fino alla Strada Statale oltre la quale ha inizio il colle di Montarice formato da terreni marini antichi che mostrano un forte contrasto rispetto alle antichissime aree occidentali montuose.

Depositi marini antichi:
si dividono in argille (sedimento a grana fine), sabbie (sedimento a grana grossa) e ghiaie (sedimento a grana grossa).
ARGILLE:   sono i più vecchi, costituite da argille a stratificazione sottile di colore grigio-azzurro con rare intercalazioni di sottili livelli argilloso-sabbiosi e sabbiosi.
L’origine sedimentologica è legata ad un fondale marino profondo ma non superiore ai 200 metri.
In tutto il territorio comunale sono assenti affioramenti che mettono bene in evidenza tali terreni.

SABBIE:   costituite da sabbie di colore nocciola in strati sottili spesso cementati (vedi foto 2). Localmente sono presenti sottili livelli di sabbie ghiaiose e sottili livelli di argille laminate.
L’origine sedimentologica è legata ad un ambiente litorale di mare sottile
Affioramento: Montarice; per osservare le sabbie portarsi in viale dei Pini al n° civico 18, dietro la casa.

GHIAIE:   costituite da ghiaie arrotondate e spesso appiattite (vedi foto 2). Spesso si rinvengono strati di ghiaia leggermentecementati. Frequenti sono le intercalazioni di sottili livelli sabbiosi.
L’origine sedimentologica è una spiaggia (ghiaie appiattite) o la foce di un fiume (ghiaie arrotondate).

Affioramento: Montarice; per osservare le ghiaie abbandonare l’auto in via Montarice al n° civico 50. In seguito imboccare a piedi una carrareccia bianca di proprietà privata che costeggia il fiume e che termina con il cancello di una casa, tagliare per il campo e salire la collina. Arrivati quasi al termine girare a sinistra verso l’autostrada.

Affioramento: Montarice; per osservare le ghiaie appiattite imboccare a piedi la prima carrareccia bianca sulla sinistra che si incontra proseguendo da Villa Gigli verso il cimitero. Camminare per 150 metri e poi tagliare a sinistra per il campo dove è visibile da subito un’affioramento di spiaggia fossile. Nell’affioramento sono osservabili le alternanze di strati ghiaiosi e ghiaioso-sabbiosi con inclinazione lieve verso Est che testimonia l’avanzamento della spiaggia. Le ghiaie sono ben arrotondate ma soprattutto molto appiattite con forme e dimensioni simili alle ghiaie della spiaggia attuale. In particolare, nella parte centrale dell’affioramento in questione, è osservabile l’antica battigia. L’area è di elevato interesse scientifico per la rarità delle caratteristiche sedimentologiche e viene individuata dal P.P.A.R. come area geologica da salvaguardare.

Foto 2. Quartiere Montarice; esempio di deposito marino antico. È  evidente il passaggio netto dalle sabbie alle ghiaie il quale molto probabilmente rappresenta il paleoalveo del fiume Potenza il quale incideva le sabbie marine in emersione depositando ciottoli arrotondati.
Le sabbie sono fini, di colore nocciola in strati sottili con locali livelli di sabbie ghiaiose e sottili livelli di argille laminate.
Le ghiaie non sono cementate e presentano intercalazioni di livelli sabbiosi. La forma dei ciottoli è per lo più arrotondata pertanto l’origine sedimentologica è di foce di fiume.
Per arrivare agevolmente su questo affioramento è consigliabile abbandonare l’auto in via Montarice al n° civico 94A, entrare a piedi ed imboccare la carrareccia bianca sulla destra che termina con il cancello di una villetta. Prendere le scalette in legno sulla destra per portarsi su un prato. Percorrere il prato lungo la rete costeggiata da ulivi fino ad una lieve discesa che scende verso l’affiorament
o.

Depositi marini recenti:
GHIAIE E SABBIE: costituite da ghiaie e sabbie in miscuglio.
L’origine sedimentologica è una spiaggia.
In tutto il territorio comunale sono assenti affioramenti che mettono bene in evidenza tali terreni.

Depositi marini attuali:
GHIAIE E SABBIE: costituite da ghiaie e sabbie in miscuglio.
L’origine sedimentologica è una spiaggia.
In tutto il territorio comunale sono assenti affioramenti che mettono bene in evidenza tali terreni.

Altri depositi:
Nel territorio comunale sono anche presenti depositi alluvionali del fiume Potenza e depositi di fondovalle dei fossi costituiti da ghiaie e sabbie in miscuglio con tracce di materiale a grana più fine.
L’origine sedimentologica non è un fondale marino ma una piana alluvionale.
In tutto il territorio comunale sono assenti affioramenti che mettono bene in evidenza tali terreni.

Il tipo di terreno e sedimento, per ogni quartiere, è riportato nella tabella riassuntiva.

VULNERABILITA’ AMBIENTALE PERICOLOSITA’ GEOLOGICA

La valutazione della vulnerabilità ambientale, della pericolosità geologica e del rischio sismico viene redatta sulla base dell’analisi e dell’interpretazione delle carte geologiche e tematiche esistenti in letteratura.

La valutazione è volta a definire il rapporto tra aree urbane e caratteristiche geologiche e sismiche del territorio, finalizzato alla riduzione dei rischi.

Per la valutazione della vulnerabilità ambientale si è fatto riferimento al seguente schema:
Vulnerabilità Massima
Vulnerabilità Alta
Vulnerabilità Media
Vulnerabilità Bassa

Per la valutazione della pericolosità geologica si è fatto riferimento al seguente schema:
Pericolosità Massima
Pericolosità Alta
Pericolosità Nessuna

I quartieri del Comune di Porto Recanati possono essere così valutati:
Quartiere Castelnuovo:
L’area risulta piuttosto omogenea dal punto di vista della vulnerabilità ambientale (vulnerabilità bassa) ad eccezione della zona immediatamente prospiciente la Fiumarella che corre all’interno di una canalizzazione artificiale (vulnerabilità media). L’area non presenta scenari di pericolosità geologica.

Quartiere Centro: L’area risulta piuttosto omogenea dal punto di vista della vulnerabilità ambientale (vulnerabilità bassa). L’area non presenta scenari di pericolosità geologica.

Quartiere S. Marino:
L’area risulta piuttosto omogenea dal punto di vista della vulnerabilità ambientale (vulnerabilità bassa). L’area non presenta scenari di pericolosità geologica.

Quartiere Europa:
L’area è percorsa dal fiume Potenza e risulta disomogenea dal punto di vista della vulnerabilità ambientale con grado da basso a massimo a seconda delle zone. L’area non presenta scenari di pericolosità geologica.

Quartiere Montarice:
L’area risulta disomogenea dal punto di vista della vulnerabilità ambientale. Le zone a più alta vulnerabilità sono quelle immediatamente prospicienti i corsi d’acqua. L’area presenta anche variazioni geolitologiche e frane attive/inattive. Il grado di vulnerabilità ambientale varia da basso a massimo e la pericolosità geologica da nulla a massima a seconda delle zone.

Quartiere S. M. in Potenza:
L’area è percorsa dal fiume Potenza e risulta disomogenea dal punto di vista della vulnerabilità ambientale in particolare per la difficoltà di drenaggio delle acque superficiali, con grado da basso a massimo a seconda delle zone. L’area non presenta scenari di pericolosità geologica.

Quartiere Scossicci del Sole:
L’area risulta disomogenea dal punto di vista della vulnerabilità ambientale in particolare per la difficoltà di drenaggio delle acque superficiali, con grado da basso a massimo a seconda delle zone. L’area non presenta scenari di pericolosità geologica.

RISCHIO SISMICO

Per rischio sismico si intende una valutazione probabilistica dei danni attesi (materiali, economici e funzionali) a seguito di un presunto terremoto (terremoto atteso).

Il territorio della Regione Marche viene suddiviso in tre livelli base di pericolosità sismica, cui corrispondono determinate tipologie di danno. In alcune aree tuttavia si individuano zone in cui le condizioni geologiche e geomorfologiche  concorrono a produrre aumenti significativi del rischio sismico:

Livello A: Rischio Sismico Elevato
Livello B: Rischio Sismico Medio
Livello C: Rischio Sismico Basso

Il territorio del comune di Porto Recanati ricade nel livello C, cioè rischio sismico basso ed è tale da produrre:

- danneggiamento strutturale limitato

- danneggiamento non strutturale diffuso

- limitati casi di inagibilità

- evacuazione limitata

- crisi temporanea della funzionalità del sistema urbano

 A determinare il rischio sismico in ciascuna località, concorrono principalmente quattro fattori:
a)      le caratteristiche del terremoto atteso (provenienza, accelerazione, spettro di risposta)
b)      la risposta sismica locale, cioè la particolare ricezione del terremoto in relazione a condizioni geologiche locali
c)       la vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio ed infrastrutturale, cioè la propensione dei manufatti a subire danni in funzione dei materiali e dello stato di conservazione
d)      l’esposizione al terremoto, che è prodotta dalla distribuzione e dalla densità delle attività umane localizzate nel territorio.
e)      Il primo dei quattro fattori non è modificabile mediante azioni; sugli altri invece è possibile intervenire parzialmente.

La sottostante tabella riassume gli argomenti trattati. Risulta evidente che l’analisi fin qui trattata non è altro che una valutazione delle condizioni geologiche dei terreni al momento attuale e non si esclude quindi che nel corso degli anni le aree potranno subire delle variazioni dovute principalmente alle azioni dell’uomo e all’evoluzione morfologica.

 TABELLA RIASSUNTIVA

QUARTIERI

Morfologia

Tipo di terreno

Sedimento

Presenza di affioramenti

Vulnerabilità ambientale

Pericolosità Geologica

Rischio Sismico

Castelnuovo

pianeggiante

attuale e recente

grana grossa

no

bassa e media

nessuna

basso

Centro

pianeggiante

attuale e recente

grana grossa

no

bassa

nessuna

basso

S. Marino

pianeggiante

attuale e recente

grana grossa

no

bassa

nessuna

basso

Europa

pianeggiante

attuale e recente

grana da grossa a fine

no

da bassa a massima

nessuna

basso

Montarice

collinare

antico

grana grossa e media

si

da bassa a massima

da nulla a mass.

basso

S.M. in Potenza

pianeggiante

attuale e recente

grana da grossa a fine

no

da bassa a massima

nessuna

basso

Scossicci

pianeggiante

attuale e recente

grana da grossa a fine

no

da bassa ad alta

nessuna

basso

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